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Viaggio in Marocco, tra tradizione e innovazione

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Il Marocco, situato al crocevia di diverse culture, vanta una tradizione artistica unica che fonde elementi berberi, arabi, andalusi, africani ed europei. Questa fusione si riflette in vari ambiti, dalla pittura alla scultura, dall’architettura alla musica, creando un panorama artistico in cui bellezza, funzionalità e simbolismo si intrecciano.

Pittura scultura e Meki Megara

L’arte visiva in Marocco ha radici antiche, ma è nel XX secolo che si sviluppa una vera scena artistica. Meki Megara, pioniere delle arti plastiche marocchine, ha svolto un ruolo cruciale nel modernizzare l’arte del paese, combinando influenze occidentali con tradizioni locali. Le sue opere, che uniscono tecniche europee con simboli e forme arabe e berbere, raccontano storie di identità e conflitto. Il suo lavoro ha ispirato altri artisti a esplorare l’interazione tra tradizione e innovazione, dando vita a un’arte contemporanea che mescola influenze locali e globali, dalla pittura alla scultura, fino alla fotografia.

Architettura e religione

L’architettura religiosa marocchina è una delle sue espressioni più straordinarie, con moschee che seguono un canone architettonico distintivo. Ogni moschea include elementi come il sahn (cortile con vasca per abluzioni), il riwaq (portico), il miḥrāb (nicchia per la Mecca) e il minbar (pulpito). Il minareto marocchino, quadrato, è un altro simbolo caratteristico. Le madrasas, scuole islamiche, condividono molte caratteristiche delle moschee, ma presentano anche elementi unici, come una galleria sopraelevata. Le decorazioni, tra cui zellij (mattonelle ceramiche) e stucchi, rendono queste strutture vere opere d’arte. Le moschee e madrasas si inseriscono nelle medine, i centri storici delle città che, pur sembrando caotici, seguono un disegno funzionale e simbolico.

Oltre alle strutture religiose, il Marocco è celebre per l’architettura urbana, in particolare per la costruzione dei suq (bazaar). Questi mercati coperti sono una parte fondamentale del tessuto urbano, caratterizzati da strade strette e affollate, dove ogni negozio è disposto secondo una gerarchia merceologica. Il suq, che si sviluppa intorno alla moschea principale della città, è un esempio di architettura funzionale che si adatta al clima caldo e secco del paese. Le vie coperte permettono di creare un’ombra fresca, proteggendo i mercanti e i clienti dal sole implacabile.

La costruzione dei suq riflette una visione urbana che privilegia la protezione e la convivialità. Ogni area del suq è dedicata a una merce specifica, e le botteghe sono disposte in modo tale da facilitare il commercio e l’interazione tra le persone. Il suq diventa così non solo un luogo di scambio commerciale, ma anche un punto di incontro sociale, dove le persone si ritrovano per discutere, barattare e partecipare alla vita comunitaria.

Architettura berbera

Un altro aspetto distintivo dell’architettura marocchina è quello che viene definito “architettura berbera”, che si esprime nei ksar e nelle qasba. Il ksar è un villaggio fortificato, spesso situato nelle regioni desertiche o montane, che rappresenta un modello di difesa e resistenza. Cinto da alte mura di terra e con torri angolari, il ksar è progettato per proteggere i suoi abitanti dalle incursioni esterne. La costruzione di questi villaggi fortificati è un esempio di come l’architettura possa rispondere alle necessità di sicurezza, clima e tradizione.

Le qasba, invece, sono costruzioni simili a fortezze, ma di dimensioni più contenute e con una destinazione urbana. Caratterizzate da colori intensi e da torri decorate, le qasba sono spesso costruite con impasti di argilla e sabbia, che conferiscono loro un aspetto imponente e maestoso. Un esempio celebre di qasba è la Qasba Taorirt a Ouarzazate, un perfetto esempio di architettura fortificata berbera che continua a essere utilizzata come set cinematografico per film internazionali.

Folclore musicale

La musica marocchina è estremamente variegata e riflette le diverse tradizioni culturali che si sono sviluppate nel paese. Una delle forme più antiche e raffinate di musica è l’arabo-andalusa, che si sviluppò in Spagna durante il periodo islamico e che ha avuto una grande influenza sulla musica marocchina. Questo genere musicale si caratterizza per una composizione articolata in cinque movimenti dal ritmo diverso, e per l’uso di strumenti tradizionali come l’oud, il rebab, il qanun e il violino.

Al di là della musica classica, il Marocco è noto per una serie di tradizioni musicali popolari, tra cui il Gnawa, un genere musicale praticato dai discendenti degli schiavi sub-sahariani, che mescola ritmi africani con influenze arabe. Altra musica tradizionale è l’Ahidous, una danza berbera che accompagna i canti e il ritmo del bendír, un tamburo a cornice.

Letteratura

La letteratura marocchina ha una lunga tradizione, che affonda le radici nel periodo medievale, quando i poeti berberi e arabi scrivevano in lingua araba e berbera. Tra i poeti più noti c’è Muhammad Awzal, vissuto nel XVII secolo, che fu uno dei principali esponenti della poesia religiosa berbera.

Nel periodo contemporaneo, autori come Tahar Ben Jelloun hanno contribuito a dare voce alle sfide sociali, politiche e identitarie del Marocco. Ben Jelloun, noto per il suo impegno contro il razzismo, ha scritto opere che esplorano le tradizioni culturali marocchine e il conflitto tra modernità e tradizione.

Anche Mohamed Choukri, con il suo celebre romanzo “Il pane nudo”, ha attirato l’attenzione internazionale, raccontando la sua infanzia difficile e il suo viaggio alla ricerca di un’identità personale e culturale.

Mohamed Ben Ali

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