By Redazione Web28 Maggio 2024 Nessun commento
La scoperta di disegni infantili raffiguranti gladiatori e cacciatori, realizzati con il carboncino sui muri di un cortile di servizio nella casa del Cenacolo colonnato su via dell’Abbondanza a Pompei, offre una nuova prospettiva sull’infanzia nell’antica Roma. Questi disegni aiutano a comprendere meglio la mentalità e le abitudini dei bambini pompeiani dell’epoca, che vivevano in un contesto in cui la violenza era una parte integrante della vita quotidiana.
Come evidenziato dagli autori di un recente articolo pubblicato sull’E-Journal degli Scavi di Pompei, l’esposizione a scene di violenza non è un problema esclusivo della società moderna, dominata da videogiochi e social media. Nell’antichità, il sangue versato nell’arena era reale e la violenza era largamente accettata, se non addirittura celebrata. Questo ambiente poteva avere significative implicazioni sullo sviluppo psico-mentale dei bambini di Pompei.
Nell’insula dei Casti Amanti, la scoperta dei disegni è avvenuta durante un progetto di restauro, scavo e accessibilità. Grazie a un sistema di passerelle sospese, l’area è ora visitabile “dall’alto”. Il Parco Archeologico di Pompei è impegnato in un progetto di ricerca interdisciplinare per valorizzare i nuovi dati emersi. Questo progetto include una collaborazione con il dipartimento di neuropsichiatria infantile dell’Università Federico II di Napoli per studiare i disegni dei bambini.
Oltre ai disegni, sono stati documentati i resti di due vittime, una donna e un uomo, morti nei lapilli del Vesuvio davanti al portone chiuso della casa dei Pittori al lavoro, denominata così perché era in fase di ristrutturazione al momento dell’eruzione. All’interno della casa, è stato scoperto un piccolo cubicolo, allestito come studiolo, situato vicino al tablinum, la sala di ricevimento della casa. Tra le scene mitologiche dipinte, è stato rinvenuto un quadro singolare, unico nel repertorio vesuviano, raffigurante un piccolo bambino incappucciato, forse un figlio deceduto dei proprietari.
Le recenti scoperte a Pompei, inclusi i disegni dei bambini e i resti delle vittime, offrono nuove e preziose informazioni sulla vita quotidiana e sull’infanzia nell’antica Roma. La violenza, accettata e visibile in molte forme, era parte integrante della cultura romana e ha influenzato profondamente lo sviluppo dei giovani. Questi reperti, studiati in modo interdisciplinare, ci permettono di comprendere meglio l’impatto sociale e psicologico della violenza sui bambini dell’epoca.
articolo originale: ansa.it