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Poètes maudits

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Parlare di poeti maledetti oggi, ridiventa d’attualità in un globalismo confuso. Rimanda la mente ai poeti francesi di fine ‘800 distinti per la loro vita scapestrata, l’uso di droghe, l’abuso di alcool e il rifiuto della morale e del conformismo borghesi. L’aggettivo “maledetti” fu esteso ad alcuni musicisti o artisti in generale, comprendendo compositori di varie epoche storiche insofferenti alle regole sociali o più semplicemente ribelli. Paul Verlaine, il più noto scrittore tra essi che si nominò “maledetto”, ha contribuito a diffondere il movimento simbolista in Francia e sebbene all’inizio si attribuisse l’aggettivo “maledetti”

solo agli amici di Verlaine, si avviluppò un’ombra indistinta di artisti nei campi più diversi, solo per citare alcuni noti: Vincent van Gogh, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso.

Quindi nella definizione di ’“artista maledetto” si ripescano al contrario comportamenti provocatori di altre epoche fino ad abbracciare a “ritroso” persino Cecco Angiolieri. Ritornando alla Francia, un posto di primo piano fu quello ricoperto da Charles Baudelaire caposcuola dei poeti maledetti. “I fiori del male” l’opera più famosa, tratta il tema della corruzione nel mondo laddove solo l’arte è in grado di produrre la bellezza. “Il suo dandismo era la dottrina del progresso personale, da contrapporre allo pseudo-progresso meccanico di cui le democrazie non cessano mai di vantarci. C’è un solo progresso, affermava Baudelaire, per gli uomini come per le nazioni, è quello che li libera dal male morale, questo male che macchia il nostro libero arbitrio e che deflora la verginità, in noi, dell’immagine di Dio” (Stanislas Fumet). Visionario e innovativo, Baudelaire, ha rinnovato ampiamente la poesia francese del suo secolo. Va citato inoltre Arthur Rimbaud poeta precoce e geniale, amante di Paul Verlaine. L’opera di Rimbaud è caratterizzata da un linguaggio sperimentale e da una visione del mondo fortemente anticonformista, malinconica sensibilità che ha aperto la strada a nuove forme di poesia; comunque i poeti maledetti e gli artisti in genere, hanno avuto un’influenza profonda sulla letteratura e sulla cultura francese in primis e mondiale fino ai nostri giorni. La loro opera ha contribuito a rinnovare la poesia, a diffondere il movimento simbolista e a creare un nuovo immaginario letterario. Sono stati la premessa del dandismo.

Nessuna globalizzazione economica – culturale potrà alterare fino ad omogenizzare l’essenza dell’uomo tanto nel bene, quanto nel male.

Domenico Galati

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