L’Italia è un paese ricco di storia, arte e cultura. Tuttavia, negli ultimi decenni, si è verificato un evidente declino del sistema scolastico e culturale nel paese. Questo declino è preoccupante e richiede soluzioni immediate e sistematiche per essere contrastato efficacemente. Una delle cause principali del declino scolastico culturale in Italia è il sistema educativo obsoleto e inflessibile. Il curriculum scolastico è pesante e concentrato sulle materie tradizionali come matematica, italiano e scienze, mentre discipline come l’arte, la musica e la filosofia sono state notevolmente ridotte o eliminate. Questa mancanza di diversità curriculare limita la mente degli studenti e impedisce loro di sviluppare abilità critiche e creative. Dobbiamo riformare il sistema educativo italiano e introdurre materie più ampie e creative per promuovere un apprendimento più completo e immersivo.
Credete ancora alle favole? Non permettete alle sirene prezzolate del globalismo di confondervi. I neologismi a sproposito sono uno dei loro trucchi preferiti. Ad esempio, “immersivo”. Dove mai l’avete sentito nelle aule universitarie?
L’obiettivo dei nostri “vicini” è sempre lo stesso: renderci passivi e privarci dei nostri tesori, che nel corso dei secoli abbiamo comunque disseminato per il mondo.
Secondo loro, siamo incapaci di gestirli. Per rendersi conto di come la pensano le famiglie inglesi, basta viverci insieme un semestre. Meglio conservarli da loro (British Museum), che hanno saccheggiato il mondo per secoli.
L’Italia è ammirata (invidiata) per il suo clima, sia dai turisti che dagli stessi inglesi. La nostra terra è bella e ricca, non permettiamo che ce la sottraggano.
Avranno pure qualcosa di positivo gli inglesi? I Principia Mathematica di Isaac Newton, pubblicati nel 1687, rappresentano una delle opere più fondamentali nella storia della scienza. In quest’opera rivoluzionaria, Newton espone le sue leggi della dinamica e la legge di gravitazione universale, che hanno radicalmente trasformato la nostra comprensione del mondo fisico.
Queste leggi hanno avuto un impatto profondamente significativo in tutti i settori scientifici, dall’ambito della fisica e della meccanica all’astronomia e alla geologia. Esse sono state in grado di spiegare una vasta gamma di fenomeni naturali, tra cui il moto dei pianeti, l’attrazione tra i corpi celesti e la caduta dei gravi.
I Principia Mathematica sono un’opera monumentale, scritta con un rigore matematico e soprattutto scritta in latino. Comunque, il loro contenuto riveste un’enorme importanza anche per coloro che non sono specialisti nel campo, poiché forniscono una visione mai vista prima del mondo fisico ed esplorano i fondamenti che governano le leggi della natura.
È cruciale che la scuola italiana sia consapevole dell’importanza del latino e investa nella formazione di docenti altamente qualificati, capaci di trasmettere questa lingua in modo efficace e coinvolgente. Solo attraverso questo approccio si potrà invertire il trend di declino e offrire ai giovani una conoscenza completa e approfondita del latino (le nostre radici) e del greco, fondamentali per la nostra storia e lo sviluppo. Passare intere giornate ad utilizzare dispositivi informatici non favorisce una sana crescita degli studenti. Una delle cause di questo deterioramento, che riscontriamo oggigiorno, è la mancata selezione culturale e l’assenza di qualsiasi forma di competizione all’interno del sistema scolastico. Si preferiscono organizzare incontri di svago (ludici), questi si competitivi, invece di fornire una seria formazione.
Alcuni insegnanti mi raccontano che ormai le scuole hanno assunto un ruolo che un tempo era proprio degli oratori: strappare i ragazzi dalle strade. Ma lo fanno a un livello ancora inferiore. L’auspicio che siano casi limitati.
Negli ultimi anni, si è sentito sempre più spesso parlare di persone che invitano i ragazzi a risolvere i loro problemi esistenziali imparando principalmente l’inglese e l’informatica.
È vero che queste competenze sono importanti per il mercato del lavoro, ma è importante ricordare che non sono la soluzione a tutti i problemi.
Infatti, solo coloro che sono disposti a diventare schiavi del sistema possono trarre benefici da questa affermazione.
Il sistema economico attuale, infatti, è basato sullo sfruttamento del lavoro umano.
Chiunque voglia avere successo in questo sistema deve essere disposto a lavorare sodo, a orari impossibili e a salari bassi.
In questo modo, la persona diventa un semplice ingranaggio della macchina, che non ha più tempo o energie per coltivare i propri interessi o per perseguire i propri sogni. Dall’antichità, fatte le dovute eccezioni, fino a cinquant’anni fa il lavoro intellettuale finiva nel primo pomeriggio, sensibilmente prima delle 2 del pomeriggio. Eravamo ricchi, in primis culturalmente. L’apprendimento dell’inglese e dell’informatica può essere utile per ottenere un lavoro ben pagato, ma non può garantire la felicità e la realizzazione personale.
Per trovare una soluzione ai propri problemi esistenziali, è necessario andare oltre le apparenze e cercare una via di fuga dal sistema.
Monaldo Leopardi, padre del celebre poeta Giacomo, lamentava già ai suoi tempi l’abolizione del latino anche negli atti notarili. Tale abolizione ha comportato la perdita di un fondamentale esercizio per la mente. Inoltre, Monaldo Leopardi, introdusse come amministratore, tra mille resistenze, la vaccinazione (quella vera) contro il vaiolo e fu aperto ad ogni innovazione del suo tempo, che fosse intelligente. L’Italia comunque ha una lunga tradizione di imitazione dell’Inghilterra, che risale almeno al XIX secolo quando il paese adottò il servizio sanitario pubblico inglese nella nostra Costituzione. Da allora, l’Italia ha seguito l’Inghilterra in svariati ambiti, oltre la lingua, la musica, lo stile di vita. L’Italia dovrebbe smettere di imitare l’Inghilterra, soprattutto nelle cose peggiori, e dedicarsi allo sviluppo di una cultura e un’identità propria in modo convincente.
Attualmente, con questo sistema sanitario all’inglese, ci avviamo ad importare medici da ogni dove, come il Regno Unito, dove oltre un quarto dei medici provengono da paesi più svantaggiati, mentre i propri se ne vanno negli Stati Uniti e in altre nazioni più ricche.
Il quarto dei medici che manca è un problema serio, che rischia di compromettere la qualità dell’assistenza sanitaria offerta ai cittadini italiani.
La situazione è così grave che ci avviamo alla logica della “libazione”: se vuoi essere risarcito per un errore medico devi prendere la valigia e andare a Cuba, Uganda, Congo dove risiede il medico responsabile (sinistro). Lo Stato italiano pagherà, se pagherà, (per manleva) il risarcimento. Quindi saremo alla fine sempre noi.
Qualche idiota lo trovi sempre che dice: “Io pago le tasse e voglio la sanità gratis”. Avrai la medicina dai cubani, ugandesi, congolesi che verranno con le loro cooperative.
L’abolizione dell’insegnamento della dattilografia nelle scuole italiane è stata un’altra decisione da criticare duramente. Questa decisione è stata presa da un politico, avvocato del Nord, che scese a Catanzaro per abilitarsi, in un periodo in cui si riteneva che la diffusione dei computer (applicativi come Dragon) avrebbe reso obsoleta la conoscenza della dattilografia. Tuttavia, questa previsione si è rivelata errata. La dattilografia è una conoscenza fondamentale che favorisce lo sviluppo mentale, migliora la produttività e ci fa risparmiare tempo. L’eliminazione di questa materia è stata presa in modo insensato da un irresponsabile politico improvvisato, che si è giustificato dicendo che il dittafono collegato a un’applicazione avrebbe risolto il problema alla radice. Questa affermazione è stata una sciocchezza. Il dittafono è uno strumento utile, ma non può sostituire la dattilografia. La dattilografia richiede abilità e coordinazione, che si sviluppano con la pratica. Imparare a dattilografare bene ci rende più efficienti e produttivi in tutte le attività che richiedono l’uso di un computer. Inoltre, la dattilografia è un’abilità che può essere utile anche nella vita quotidiana, ad esempio per scrivere e-mail, lettere o messaggi.
L’abolizione della dattilografia nelle scuole italiane è stata una decisione sbagliata, che ha privato i giovani di un’importante abilità. L’uso del sistema QWERTY nelle tastiere italiane è fuori logica. Il sistema italiano, con la disposizione delle lettere in base alla frequenza d’uso, è più efficiente e facile da imparare, rispettando la tastiera italiana.
La Francia ha una tastiera che è uguale a quella che avevamo in Italia sulle vecchie macchine da scrivere, tranne che per l’inversione della lettera Q con la A.
La Germania ha una propria tastiera, la Gran Bretagna ha una propria tastiera, e noi neppure ci poniamo il dubbio.
Nei primi anni duemila, visitai l’Irlanda e guardai le trasmissioni sulla cucina locale della BBC. Le trovai ridicole, ma almeno avevano un modello da seguire: tentavano di rappresentare la cucina italiana, con scarsi risultati.
Oggi, noto con disappunto che le trasmissioni culinarie sulle reti televisive commerciali italiane sono ancor più ridicole di quelle della BBC irlandese nei primi anni 2000.
La constatazione che le trasmissioni culinarie italiane siano spesso ridicole è particolarmente frustrante, considerando la vasta gamma di prodotti e culture culinarie presenti nel nostro paese.
L’Italia è un paese ricco di storia e tradizioni, che si riflettono anche nella sua cucina. Ogni regione ha le sue specialità, frutto di un mix di fattori geografici, climatici e culturali.
La cucina italiana è famosa in tutto il mondo per la sua varietà e il suo gusto. Dai piatti semplici e rustici, come la pasta e fagioli o la pizza, ai piatti più elaborati, come il risotto alla milanese o il tiramisù, la cucina italiana ha qualcosa da offrire a tutti.
Purtroppo, le trasmissioni culinarie italiane spesso si concentrano su pochi piatti tipici, come la pizza, la pasta e il risotto. Questo rischia di dare un’immagine distorta della cucina italiana, che è molto più ricca e complessa.
L’Italia è un paese mosaico, con cento stati in uno. La sua cucina è un riflesso di questa diversità, e meriterebbe di essere rappresentata in tutta la sua ricchezza.
È sconcertante constatare come tale declino nel settore sia stato accettato passivamente, senza alcun sforzo per porvi rimedio.
Durante una visita a un remoto villaggio dell’Alto Adige, ho notato con piacere che la popolazione locale nutriva una profonda venerazione per il loro sindaco, che in quel caso ricopriva anche il ruolo di preside scolastico (in aspettativa, N.d.R.).
Ho avuto l’opportunità di entrare in contatto con lui e ho scoperto che la moglie del preside doveva fare enormi sacrifici per far quadrare i conti familiari e non era così felice come le persone del suo stesso paese.
In Alto Adige è comune riscontrare questo tipo di atteggiamento positivo nei confronti dei politici locali, mentre nel resto del paese spesso ci troviamo ad avvertire un profondo disgusto verso di loro.
Questa differenza di atteggiamenti può essere spiegata da diversi fattori.
In primo luogo, l’Alto Adige è una regione relativamente piccola e omogenea, con una forte cultura locale. I cittadini dell’Alto Adige si sentono legati al loro paese e ai loro rappresentanti politici. In secondo luogo, la politica locale in Alto Adige è spesso basata sulla collaborazione e il consenso.
I politici locali sono più propensi a lavorare insieme per il bene comune, piuttosto che a concentrarsi sui propri interessi personali. In terzo luogo, i politici locali in Alto Adige sono spesso visti come persone comuni, che condividono gli stessi problemi e le stesse preoccupazioni dei cittadini.
Questi fattori contribuiscono a creare un clima di fiducia e rispetto tra i cittadini e i loro rappresentanti politici. Nel resto del paese, invece, la situazione è diversa.
L’Italia è un paese più grande e diversificato, con una cultura politica più frammentata. I cittadini italiani spesso si sentono distanti dai loro rappresentanti politici, che sono percepiti come corrotti e inaffidabili. La politica locale è spesso basata su due fattori negativi: la competizione e il conflitto. La competizione è spesso basata su interessi personali e non sull’interesse pubblico. I politici locali sono spesso impegnati a rubare soldi pubblici e a raccomandare persone mediocri a posizioni di potere. Il Covid ha dato il colpo di grazia. Il conflitto è spesso causato da differenze di opinioni o di interessi. I politici locali sono spesso impegnati a litigare tra loro, invece di concentrarsi sul lavoro per il bene comune. Questa situazione è preoccupante, perché può portare a una cattiva gestione delle risorse pubbliche e a una mancanza di fiducia nei politici. I politici locali sono spesso visti come persone potenti e privilegiate, che non sono in sintonia con le esigenze dei cittadini. Questi fattori contribuiscono a creare un clima di sfiducia e risentimento tra i cittadini e i loro rappresentanti politici. Per invertire questa tendenza, è necessario ricostruire la fiducia tra i cittadini e i loro rappresentanti politici. I politici devono essere più trasparenti e responsabili. Devono lavorare insieme per il bene comune, piuttosto che concentrarsi sui propri interessi personali. I politici devono essere visti come persone non arroganti, ma devono anche essere riconosciuti come intelligenti e competenti nel settore della politica. Inoltre, devono condividere gli stessi problemi e le stesse preoccupazioni dei cittadini. Queste tre caratteristiche sono fondamentali per ricostruire la fiducia tra i cittadini e i loro rappresentanti politici. L’arroganza è una delle principali cause dell’antipolitica. I cittadini non vogliono essere rappresentati da persone che si sentono superiori a loro. L’intelligenza e la competenza sono necessarie per affrontare le sfide complesse della politica moderna. I politici devono essere in grado di comprendere i problemi e trovare soluzioni efficaci. La condivisione dei problemi e delle preoccupazioni dei cittadini è essenziale per costruire una relazione di fiducia. I politici devono essere in grado di comprendere le esigenze dei cittadini e lavorare per soddisfare i loro bisogni. Se i politici riusciranno a incarnare queste tre caratteristiche, sarà possibile ricostruire la fiducia tra loro e i cittadini e costruire un futuro migliore per il paese.
Un Rinascimento culturale è l’unica via per superare il declino politico e costruire un futuro migliore per il paese. Se non ci impegniamo a rivitalizzare la nostra cultura, rischiamo di perdere la nostra libertà, proprio come è successo nel secolo successivo alla caduta dell’Impero Romano.
Direttore Domenico Galati