Google Passkey è il nuovo strumento messo in campo da Google per sostituire le password: inizia dunque una nuova era.
Google Passkey: l’attenzione si sposta dall’utente ai device tecnologici
Dopo l’annuncio di ottobre scorso, Google ha finalmente messo a punto Passkey. Scopo principale dell’innovazione di Google è quella di ridurre drasticamente le email di phishing. Tali email sono messaggi creati in modo da sembrare autentici, ma la loro finalità è quella di sottrarre in modo fraudolento informazioni all’utente. La nuova tecnologia di Google consentirebbe perciò di eliminare il problema alla radice. Non solo, Google Passkey è anche uno strumento che semplificherà la vita di molti utenti.
Integrando infatti la tecnologia dell’autenticazione a due fattori al consueto utilizzo delle password, Passkey ridurrà il carico di responsabilità che c’è in capo all’utente di dover utilizzare ogni volta password efficaci in combinazioni con la (ancora troppo poco utilizzata) tecnologia dell’autenticazione a due fattori. La procedura in effetti richiede un ulteriore sforzo da parte dell’utente, la qual cosa spesso si traduce in un abbandono dell’uso della doppia autenticazione a favore dell’uso della sola parola chiave. La combinazione delle due incrementerà in modo vigoroso la tutela e la sicurezza di tutti gli utenti.
Come funziona Passkey?
Passkey funziona utilizzando codici crittografati: una delle password viene associata in modo automatico sul dispositivo/sito/app, l’altra invece è scelta dall’utente. Si crea dunque una sorta di cassaforte digitale all’interno del proprio dispositivo principale, come lo smartphone, il tablet o il PC, condivisibili anche tramite cloud, per esempio su iCloud di Apple. Questa cassaforte è perciò “apribile” solamente dall’utente, attraverso i dispositivi di riconoscimento biometrici o il pin del dispositivo. Questo permette a Passkey di riconoscere che l’utente in questione è il proprietario del dispositivo, e perciò di poter utilizzare le password contenute nella cassaforte digitale.
In termini di cyber security è un passo in avanti gigantesco. Rimane però chiaramente in primo piano la sicurezza del dispositivo: se prima era l’utente il bersaglio delle frodi e dei tentativi di estorsione delle parole chiavi, ora il mirino è puntato sul dispositivo fisico (smartphone, tablet, PC, ecc.). Tenere in sicurezza i propri dispositivi sarà, comunque, una sfida ardua per tutti gli utenti, con la sicurezza stavolta che i malintenzionati difficilmente riusciranno ad accedere ai dispositivi personali. Soprattutto se protetti da livelli di sicurezza biometrici.