Figlie, questo il titolo del nuovo podcast di 6 puntate prodotto da Chora Media, disponibile da oggi 16 maggio su RaiPlay Sound, online e su app. La storia di una madre argentina desaparecida, raccontata dalla figlia Sofia.
Figlie: raccontare il dramma del lutto materno, lo spiega la curatrice del podcast, Sara Poma
Argentina, 1978. Sofia, all’età di due anni, viene strappata dalla madre, Silvia. La donna era un’attivista politica, in opposizione al regime militare dell’epoca. Finisce così nell’elenco dei desaparecidos. Oltre trentamila furono gli uomini e le donne “spariti forzatamente” tra il 1976 e il 1983, in Argentina.
“Un giorno ho ricevuto un’email da una conoscente, Sofia, appunto, che mi diceva di aver ascoltato la mia prima serie podcast dal titolo Carla che parlava della vita di mia nonna che ha lasciato un diario di memorie. Sofia mi scriveva che quella storia aveva risuonato molto in lei, perché era da tempo che voleva raccontare alle sue bambine chi era stata la loro nonna – che è Silvia”, così spiega la curatrice del progetto, Sara Poma.
Un’email che fa scattare qualcosa: tra Sofia e Sara c’è una rispondenza. E così, la curatrice del podcast decide di intraprendere il viaggio nella memoria di Sofia, e raccontare Silvia.
Sara Poma si è messa sulle tracce di Silvia, insieme a Sofia. Per farlo sono andate in Argentina. Sara racconta così il viaggio: “È stato memorabile; intenso. È stato incredibile trovare persone generose che si sono spese enormemente per provare a restituirci il ricordo di Silvia. Mi porto dietro questo ricordo dell’incredibile generosità e dell’incredibile attenzione al tema della memoria. Una delle cose che mi ha colpito di più è scoprire un paese in cui tanti luoghi che sono stati luoghi di dolore e di tortura, di sopruso, sono stati espropriati e sono diventati oggi dei luoghi di memoria, degli archivi, dei luoghi dove si può andare a conoscere la storia”.
Nel podcast emerge la figura tridimensionale di Silvia, attraverso il racconto e le testimonianze di tanti. Ma si è restituita voce – e memoria – non solo a Silvia, ma a tutta quella schiera di persone, madri, padri, fratelli che sono “spariti forzatamente” in quegli anni terribili. Come in altri racconti, anche questo rientra in una storia collettiva, oltre che individuale, personalissima, di Sofia e sua madre, Silvia.