Il danneggiamento della diga della centrale idroelettrica di Kachovka, avvenuta il 6 giugno 2023 sul fiume, Dner a Nova Kachovka in Ucrania ha inasprito la guerra. Il “rumore” si è registrato fino in Norvegia. La centrale era sotto il controllo della Russia. Carl von Clausewitz: “La guerra è dunque un atto di forza che ha per iscopo di costringere l’avversario a sottomettersi alla nostra volontà”. La pace è aspirazione profonda del cuore dell’uomo? È ideale irraggiungibile da essere perseguito, oppure desiderio naif e astratto che deve fare i conti con l’uomo, con le sue miserie, le sue ipocrisie, la sua ingordigia e la sua pretesa di sottomissione dell’altro e quindi rimane sempre unica strada percorribile la guerra?
Nel secolo scorso la lotta tra le classi dirigenti europee, ha portato le più ciniche dittature al potere. Rimane indecifrabile l’errore commesso dalla Russia, ovvero l’ingresso della Finlandia nella Nato con i suoi 1.300 Km di confine, a soli 150 km. da San Pietroburgo. Sergei Lavrov è stato chiaro al recente insorgere di una miscela esplosiva nel Kosovo ( Kosovo è etimologicamente nome slavo-serbo). Le popolazioni filo-russe, in Ucraina, con il 20% della popolazione riuscivano ad far eleggere i Premier ucraini, filo-russi; è come se in Alto-Adige eleggessero il Presidente della Provincia dell’estrema destra e la Sudtirolese Volkspartei, fosse emarginata. Quello che Putin rimprovera agli occidentali, tra l’altro, è il mancato rispetto degli accordi circa l’adesione alla Nato, dimenticando che la Russia si è annessa la Crimea (prima) e il Donbas (dopo). La seconda guerra mondiale e Jalta sono finite nel 1945. La cultura tra due mondi, quello slavo ed il nostro risulta al momento inconciliabile. La guerra si combatte su questo. Putin è da stimarsi come politico insieme a tutta la classe dirigente russa; è forse la migliore. L’aggressione russa rimane incontrovertibile. La pace rimane l’unica opzione praticabile e Volodymyr Zelens’kyj deve farsene una ragione; lo scopo rimane la difesa della nostra civiltà e affrontare la cultura slava come strumento d’imperialismo. Questo sarà il lavoro da fare in casa, perché dall’inizio degli anni’80 la nostra civiltà è scaduta, pur con eccezioni quali l’Irlanda, senza valori, e si è preferito credere alle favole e cedere ai capricci piuttosto che difenderla. La responsabilità è la nostra debolezza morale. Putin dovrà fare i conti con la presa di Rostov da parte di Wagner e su questo dobbiamo aspettare.
Domenico Galati