Almeno una volta nella vita, chiunque ama l’arte, si sarà chiesto quali siano le competenze del critico d’arte. E’ difficile rispondere e la Critica d’arte deve comunque essere inserita nella storia. Compendia nozioni filosofiche e non solo, che comprendono tanto la classificazione del fenomeno artistico, quanto “la sensazione alla suprema esperienza conoscitiva” (Hegel). La Critica d’arte, come dice il nome stesso, ha per oggetto la formulazione di giudizi su opere artistiche del passato e del presente a noi più vicino. Sono ovviamente compresi i movimenti artistici con particolar riguardo alle sue massime espressioni. Il Critico d’arte è “l’uomo del suo tempo” inclusi i suoi rapporti con i contemporanei, senza poter prescindere dalle sue peculiari doti intellettuali e culturali, deputato ad emette giudizi (critiche). Nell’antichità i Critici d’arte erano molto rari, per lo più si limitavano a riprodurre oggetti artistici (artigiani). Platone da all’arte un significato ancillare, ovvero quale “copia della natura”. Aristotele riabilita l’artista riconoscendogli il merito della creazione. Dobbiamo aspettare tre generazioni e un artista della Magna Grecia per avere qualche indicazione circa i canoni della Critica che egli individua comunque nell’accuratezza dell’esecuzione, nell’effetto visivo d’insieme, nella simmetria della composizione, nel ritmo. Verrà seguito e superato da altro artista anonimo a cui si deve la classificazione “a norma” delle leggi dell’arte e spiegazione in maniera ordinata e dettagliata delle regole antiche di compiutezza di un testo. Altri minori ne seguiranno nell’Antichità, ma dobbiamo aspettare Pausania cittadino romano, che con competenza, pubblica una pregevole guida d’arte organizzata nella descrizione delle sculture e dei monumenti greci e romani. L’Alto Medioevo non è particolarmente ricco di tali Autori di Critica d’arte e dobbiamo aspettare i tre massimi poeti del Medioevo con la riscoperta dei testi classici che da Petrarca andranno fino al Rinascimento. L’arte era ritornata di nuovo in grande considerazione, anche con il fiorire di quella letteraria, ricordiamo per tutti del Vasari nel notissimo “Vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani”. Curioso il giudizio su Leonardo da Vinci del Vasari: “E’ un giovane di belle speranze, ma vuole fare troppe cose insieme, poi le abbandona e si perde”. Aveva ragione a metà. Leonardo per il Sudcoreano è solo un pittore, per noi è anche il sommo ingegnere che concentra tutto il sapere del suo tempo ed il maggior Anatomista del suo secolo. Nel Castello di Windsor furono ritrovate le sue particolareggiate descrizioni anatomiche, su aree del cervello umano, antecedenti duecento anni la scoperta ufficiale di altri. Unico neo, non riuscì a comprendere il funzionamento del sistema sanguigno. Ritornando a noi, i trattati sull’arte aumentarono nel 600 e nel 700 tanto in Italia quanto nel resto d’Europa, in primis le biografie degli artisti. La Critica fu attuata da scrittori, studiosi e artisti vennero proposte dottrine, si giudicano le opere nelle Accademie raffrontandole con i capolavori di Maestri del passato. Comunque in antitesi alle Accademie, nasce una critica diversa a quella riconosciuta ovviamente pur rimanendo immutati i valori alla base della pittura, si sottolineano altri valori quali l’espressione, il colore, la combinazione. La Critica d’arte assume posizione positiva verso alcuni artisti, cercando d’influenzare il pubblico. Cerca proprio di condizionare gli orientamenti artistici e il gusto del pubblico nel XIX secolo. Nasce in Francia la militanza critica che arruola soprattutto critici esperti. Il mercato dell’arte si allarga, con il collezionismo e le correnti artistiche.
La differenziazione nel secolo scorso, si adoperò a segnare il confine tra la critica che si circoscrive a deliberare se una data opera sia o non sia opera d’arte, mentre la critica storica dovrebbe coordinare gli accadimenti artistici secondo indiscussi criteri d’ordine, in successione temporale (e non solo). Questa suddivisione dal punto di vista teorico avrebbe senso, ma perde significato in quello pratico. E’ inattuabile.
Domenico Galati