Big Tech e UE: arriva la stretta finale. La resa dei conti al 25 agosto.
Big Tech e UE, il “duello” annunciato il 25 agosto
L’UE lancia il suo ultimatum alle Big Tech circa la loro permanenza nel mercato europeo. Le richieste chiarificatrici da parte dell’Europa riguardano diversi aspetti delle funzionalità di diversi social network e servizi digitali.
Nel mirino dell’UE sono finite Google con le funzionalità di Search, Maps e Play Store; Apple e il suo App Store, Meta con Facebook e Instagram; Microsoft con Bing e LinkedIn; poi ancora Twitter, TikTok, Zalando, Snapchat, Booking e nientemeno che Wikipedia.
Spiega il Commissario per il Mercato Interno dell’UE Thierry Breton che le Big dovranno “rispettare pienamente gli obblighi speciali” previsti dal nuovo regolamento. Sulla scia del Digital Services Act, per coloro che saranno inadempienti, sono previste multe fino al 6% del fatturato annuo dell’azienda. Provvedimenti simili sono stati presi dall’UE anche per ciò che riguarda i software open source (leggi l’approfondimento sul numero 2 di aprile).
Nelle nuove linee guida, particolare enfasi è stata posta sulla tutela dei minori, che oggi sono sempre più “nativi digitali” e sempre più interconnessi con device tecnologici e servizi digitali delle Big Tech. Soprattutto per percorsi di educazione, formazione e apprendimento. Le varie piattaforme dovranno perciò fornire report e analisi connessi ai rischi, relativamente a diffusione di contenuti illegali, violazioni della privacy e lesione della libertà di espressione. Non solo, le Big dovranno farsi carico di vigilare sulla diffusione di contenuti falsi. Soprattutto riguardo a contenuti inerenti la salute e la sicurezza pubblica, fisica e psicologica. Infine, predisporre degli strumenti adeguati per moderare i contenuti, e rimuovere in modo celere quelli illeciti, fornendo all’UE accesso ai propri algoritmi, affinché ricercatori autorizzati ne possano studiare i dati.