La Somalia, situata nel Corno d’Africa, vanta una cultura ricca e diversificata, influenzata da secoli di commercio e interazioni con i popoli vicini. Ciò si riflette anche nella cucina, nella musica e nella letteratura, che presentano una fusione di sapori, melodie,
La cucina somala è caratterizzata da varietà regionale, dovuta alle diverse influenze arabe, persiane, indiane e italiane. Un elemento però accomuna le diverse tradizioni: il rispetto dei principi islamici. La carne di maiale è vietata, non si consuma alcol e si evita il sangue negli alimenti.
La portata principale è spesso a base di riso, soprattutto basmati, aromatizzato con spezie come cumino, cardamomo, chiodi di garofano, cannella e salvia. La carne di capra, pecora, cammello o pollo spesso accompagna il riso. Un piatto tipico è il “bariis iskukaris”, riso con uvetta, piselli, patate, cipolle e peperoni, servito con carne arrosto.
Altri piatti popolari sono i “sambusa”, triangoli di pasta fritta ripieni di carne o verdure, simili ai samosa indiani. Per dessert, “xalwo” (halva) è un dolce a base di amido di mais, zucchero, spezie e burro chiarificato, spesso arricchito con arachidi.
Le tradizioni culinarie somale sono particolarmente evidenti nel pranzo, il “qaddo”, che può essere molto elaborato. La cena viene servita più tardi, generalmente non prima delle ore 21:00. Durante il Ramadan la cena potrebbe essere posticipata alle 23:00 dopo la preghiera del Tarawih.
La musica somala è parte integrante della sua cultura, con un ricco patrimonio di melodie e ritmi tradizionali. Sebbene possa presentare somiglianze con la musica dell’Etiopia, del Sudan e della penisola arabica, si distingue per i suoi brani e stili unici. Le canzoni nascono dalla collaborazione tra poeti (midho), cantautori (laxan) e cantanti (codka). Tra i musicisti somali di fama internazionale c’è K’naan, famoso per la canzone “Wavin’ Flag” cantata ai Mondiali del 2010. La musica di K’naan è un mix di hip hop, soul, reggae e musica tradizionale somala. I suoi testi, spesso autobiografici, trattano temi come la guerra, la migrazione, la speranza e l’identità.
La letteratura somala inoltre ha una lunga tradizione, con autori che per secoli hanno prodotti opere di poesia, Hadith e romanzi. L’adozione dell’alfabeto latino nel 1972 ha dato l’impeto alla letteratura contemporanea, con autori come Nuruddin Farah che hanno ottenuto riconoscimenti a livello internazionale. Il suo romanzo “Dalla costola storta” è considerato un’opera di grande valore letterario, e gli è valso il Premio Neustadt per la letteratura nel 1998. Fin dai suoi primi lavori, Farah si è distinto per la sua voce potente e coraggiosa, affrontando questioni scottanti come la politica repressione, guerra civile e condizione delle donne nella società somala. Le sue opere, spesso caratterizzate da una complessa struttura narrativa e da un uso magistrale del linguaggio, esplorano la condizione umana con profondità e sensibilità.
La Somalia, con la sua cucina ricca di sapori, la sua musica melodiosa e la sua profonda letteratura, offre uno sguardo affascinante su una cultura unica e vibrante. La sua storia, le sue tradizioni e la sua gente sono un invito a scoprire un tesoro nascosto nel Corno d’Africa.
Naciiba Majeerteen