Editoriale

Giappone primavera da favola

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Il risveglio della natura, l’inizio della primavera avanza dopo la stagione buia, la primavera ovvero “primo vere” (Orazio) si fa strada prorompente. La bellezza e la sorpresa accolgono questa prima luce, di là del benessere inconscio, è il benessere dell’animo che si riflette nel corpo.

È la bellezza che ha diritto di germogliare con la sua raffinatezza e i caratteri anche delle nuove idee e trasporta nell’universo, creativo associativo, i sostenitori che fanno da stimolo alla novità, al fine di  ottenere la propria identità e spazio. Riporta alla mente le insuperate bellezze primaverili del Giappone con la speranza per noi tutti di restarne persi ed ammirare la bellezza della natura. La fioritura dei ciliegi e la storia mitologica che la sottende, non a tutti nota.

Le cronache riportano che in una foresta inviolata, lontana dall’uomo, ci fosse un ciliegio che non arrivava a dare fioritura. Il suo alone negativo e infelice ostacolava la natura intorno e chiunque lo evitava. Era come ristretto, incapace di fiorire e avere scopo nella vita.

Soggiogata da simile singolarità, una divinità silvana, ebbe pietà del ciliegio e gli accordò la sua protezione. Questo si manifestò dandogli la dea il dono e la capacità di trasformarsi il ciliegio in uomo, concedendogli una vita da uomo, così che potesse errare e librarsi nelle logiche umane e trovare quanto di meglio potesse affinché avesse la ragione valida per fiorire.

Il dono fu comunque limitato e presupponeva un patto. La divinità accordò solo un anno al ciliegio per scoprire un motivo valido che valesse la pena di sbocciare, passato il quale sarebbe stato distrutto.

Il ciliegio accettò la proposta della divinità. La popolazione in cui s’imbatte non gli piacque affatto, tutta rivolta al predominio, violenza e morte.

Fu attratto da una giovane donna (Sakura) a cui il ciliegio si presentò col nome di Yohiro, ossia “speranza”.

I due si conobbero e dopo essersi frequentati finirono con l’innamorasi. Sakura quando venne a sapere della vera natura del ciliegio non poteva crederci, ma continuò ad amarlo.

Il tempo è tiranno e la divinità del bosco ritornò dal ciliegio per domandare a Yohiro se fosse pronto a germogliare… o annientarsi. Sakura comprese che il tempo era scaduto, lei comunque non poteva rimare senza Yohiro. La divinità le prospettò che l’unico modo che avesse Sakura per rimanere unita a Yohiro era assorbirsi fino a diventare una cosa sola con Yohiro. Sakura accettò di buon grado. I due amanti si abbracciarono e fu unita a Yohiro per l’eternità. Il ciliegio immediatamente fiorì, fu conquistato da migliaia di boccioli e fiori rosa, prova di un amore immarcescibile.

Questo mese è dedicato ad una scrittrice giapponese, Misumi Kubo, con: “Io Codardo Guardavo il Cielo”. Evoca con tratto semplice e incisivo i cambiamenti che questa stagione porta in sé per il protagonista. Si snoda nella storia “sociale” di un ragazzo che trascura gli amici e gli impegni familiari per Anzu. Anzu (la donna matura del racconto) vorrebbe evadere dal suo “piccolo mondo” si diletta a studiare anime, di cui è entusiasta, e sa ricavare gli abiti dei suoi personaggi preferiti ed immaginati e coinvolge “a sorpresa” Takumi; Takumi  (il ragazzo) è arrendevole e senza avvedersi, in lui germoglia una “nuova” identità. Anzu per questo è appagata, fuori dalla noia della routine di donna sposata ad un inetto ed una suocera invadente.

Nel tema del libro a vario titolo fa capolino la “maternità” tanto per la “suocera” di Anzu, che vuole il nipotino a tutti i costi, facendo peregrinare Anzu da un ospedale all’altro, quanto per il lavoro della madre di Takumi, che invece opera in sala parto. Temi cari all’autrice insieme all’erotismo e alla fertilità.

Direttore responsabile, Domenico Galati

Tags: caribo magazine, critica, cultura, sicurezza, società
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